Disturbo specifico dell’apprendimento

Bonariamente generalizzo e chiamo DIS chiunque abbia un DSA (Disturbo specifico dell’apprendimento), consapevole che non è necessario essere dislessici per avere difficoltà a leggere, nè essere discalculici per avere difficoltà nell’eseguire un compito di matematica. I DIS in certe situazioni e in certi ambienti sono in difficoltà e non possono dare il meglio di se stessi, in altre situazioni ed ambienti possono essere talmente capaci e creativi, e scendere a compromessi, da mettere in dubbio di essere DIS con tutte le loro caratteristiche positive e difficoltà di studio e ambientazione.

Gioco sulla parola disturbo, gioco sul prefisso. Disturbo = difetto di funzionamento oppure Disturbo = il fastidio che posso provocare costringendo a riflettere su cose e situazioni ? Dis prefisso per indicare mancanza, incapacità, negazione oppure sigla fantasiosa? ad esempio DIS potrebbe significare  Didattica Interattiva Sperimentale

Come ve lo immaginate un DIS turbo?

io lo vedo così

DISturbo

Ho voglia di scherzare, prendere in giro e prenderci in giro perchè dopo un pò che sei cosciente di essere DIS ti accorgi che le definizioni, le categorie, non sono affatto chiare e c’è ancora tanto, tantissimo da scoprire. Ti accorgi soprattutto che essere DIS è positivo e l’etichetta non serve proprio a nulla. Spesso l’etichetta impedisce di essere veramente se stessi e fa si che la gente intorno si comporti nella maniera scorretta con la scusa che si ha l’etichetta addosso. C’è chi tratta i DIS come malati, chi come stupidi e incapaci, chi come approfittatori scansafatiche. C’è chi tratta i DIS come geni incompresi.

Se siete genitori sapete quanto sia stressante, umiliante e demotivante l’iter per diagnosticare un DSA (spesso anche fuorviante ed inutile).

Prima va escluso ogni possibile trauma e danno cerebrale (strano visto che all’ipotesi di danno da vaccinazioni tutti mettono le mani avanti), difetto di vista e di udito (strano perchè è ovvio che in molti casi c’è una percezione particolare sia delle immagini che dei suoni), limitazione familiare, culturale, psicologica e ambientale (anche qui molto strano visto che l’isolamento emotivo e sociale che alcuni bambini subiscono ed altri scelgono, la tensione familiare per la mancanza del lavoro ecc. ecc. non sono prese in considerazione ma possono fare una grande differenza), deficienza. Esclusa qualsiasi causa provocata si può cominciare a parlare di DSA. Nel vostro iter alla ricerca di una diagnosi avrete incontrato almeno uno psicologo, un neuropsichiatra o terapista che vi ha aggrediti, sminuiti, colpevolizzati o ignorati mentre formulava diagnosi generiche, vostro figlio lo aveva osservato proprio poco saltando a conclusioni di comodo.

Ci vuole uno specialista in DSA per riconoscere un DSA,

ma basta solo un pò di buonsenso per riconoscere un DIS.

Per noi genitori i figli sono tutti meravigliosamente speciali, al di là delle loro capacità e del modo in cui apprendono e affrontano la vita.

Metto in discussione il fatto che sia un disturbo e considero tutto questo una realtà, penso semplicemente che una parte della popolazione è così, che anche i secoli scorsi era così e che non c’è proprio niente di strano.

Mi piacerebbe che tutti ci concetrassimo sul fatto che in certe condizioni e situazioni un DIS può fare tutto quello che normalmente la sua natura e il suo desiderio non lo porta a fare.