Fare del movimento è fondamentale per la salute fisica e cerebrale dei ragazzi ed adulti DIS e iperattivi

Muoversi vuole occuparsi di

sport minori ed insoliti

esperienze tattili

giochi ludici e motori

mostre e laboratori esperienziali sui sensi

inclusione motoria e sportiva

materiali didattici per la formazione di docenti, educatori e studenti per l’inclusione ludica, motoria e sportiva a scuola e nei centri aggregativi

Il movimento permette di sfogare l’energia, equilibrare le emozioni dovute a frustrazioni svegliando dal torpore e dalla malinconia, allenare il cervello alla memoria, alla conoscenza di sé nell’ambiente,  alla gestione delle dinamiche, ai processi sequenziali, aprire le porte della psiche.

Muoversi per alcuni DIS è l’unica soluzione per rimanere sani nell’anima.

Ma come far muovere i ragazzi che si sentono inadatti e vengono esclusi dalle squadre di calcio, basket, pallavolo, nuoto, ciclismo e atletica? Come far muovere i ragazzi per il piacere di farlo senza competizioni, pretese, ansia da prestazione? Bisogna uscire dagli schemi ben radicati delle associazioni sportive in cui il DIS è un tesserato uguale a tutti gli altri e delle associazioni mediche in cui il DIS è un paziente senza volontà, e trovare i luoghi e soprattutto gli allenatori-professionisti idonei che mettano la persona al centro e la ascoltino.

Che il movimento facesse la differenza nel rendimento scolastico lo vedevo tutti i giorni con i miei figli piccoli, se camminavano e si arrampicavano, se frequentavano i giochi al parco e se giocavano ore con palle di ogni tipo, e giochi motori di ogni specie, se andavano in bicicletta, il loro linguaggio funzionava, il lessico era di alta qualità e la compensazione a scuola piuttosto alta. Invece ad ogni trasloco in località che non rendevano possibile muoversi quotidianamente, a piedi ed in bici, tutta la famiglia si ammalava, le prestazioni scolastiche diventavano deludenti, il linguaggio si bloccava.

Nel 2012 ho inventato un campus estivo di attività creative, motorie ed artistiche per ragazzi DIS

e non DIS che si è tenuto a Valdiveltrica, frazione di Mondavio (PU). Ne ho un bellissimo ricordo per tutto quello che abbiamo fatto, ma non amo ricordare le collaborazioni di allora con le strutture ospitanti per una differente visione del mondo DIS.

Uno dei due volantini del campus opportunamente mascherato delle info rinnegate

Abbiamo lavorato su Motricità, Circo, Cucina, Falconeria, Mosaico, Costruzione di una mongolfiera di carta, realizzato strana musica e tante altre cose in un parco bellissimo mentre le famiglie erano ospitate in una Country house.

L’esperienza è stata molto intensa e toccante, e per quanto possiamo esserci divertiti, imparato cose nuove, confrontato tra genitori… non mi sono sentita di riprovarci da sola l’anno dopo, senza un team adeguato, non solo di artisti e allenatori ma anche di psicologi, che mi sostenesse per dare sostegno emotivo (e non medico) ai ragazzi. Mi sono ripromessa di non fare più esperienze residenziali finché non fossi diventata abbastanza forte da non soccombere ai ricordi dei ragazzi delle angherie e soprusi che avevano vissuto a scuola.

C’è stata una pausa (3 traslochi di casa,  e la perdita del mio meraviglioso sito toctocdisturbo.com)

Nel 2016 ho creato un progetto per il gioco del Dodgeball nelle scuole medie.

Oltre al gruppo Facebook di DodgeballFano ho creato un campionato nella scuola Padalino di Fano

Il Gruppo Facebook 

Be Happy & Play Dodgeball è stato giocato da tutte le classi  con il vecchio sistema a 3 palle morbide in gomma. Hanno giocato tutti gli studenti che volevano giocare ed è stata un’altra esperienza meravigliosa. Mi ha fatto riflettere su tanti aspetti e su quanto sia difficile creare il concetto di squadra, far interagire al meglio DSA, disprassici, sordi, autistici, iperattivi, timidi.

Per la prima volta ho realizzato l’importanza di sperimentare e creare fiducia, ad esempio come convincere un adolescente a tirarti addosso la palla per insegnargli a raddrizzare il tiro, o come far passare la paura di essere colpiti, come creare una squadra interclasse pur di recuperare giocatori esclusi che volevano assolutamente provare il campionato.

Ho visto degli adolescenti dare il meglio di se, ho visto finalmente i goffi fare le acrobazie e i timidi poter giocare liberi. Alcuni ragazzi mi sono rimasti nel cuore per la loro voglia di divertirsi e sperimentare. Tra le belle storie non dimenticherò mai Anna, uno scricciolo in maglietta rosa, una di quelle ragazze che sei costretto a tenere in squadra per far numero e di cui non ti fidi, di cui faresti volentieri a meno pensando siano pessime in attacco. Anna per ben due volte nella gara finale ha salvato il suo capitano prendendo al volo la palla meglio di un giocatore di rugby. Anna è stato il simbolo della vera forza di una squadra perché tutti, nel loro ruolo, sono importanti e non esistono solo i lanciatori.

Nel 2016 Ho realizzato anche alcuni video su alcune attività sportive minori o insolite.

Volevo capire  quando queste fossero adatte ai DSA.

Nel 2017 ho realizzato un video per spiegare come andare in bicicletta senza rotelle

Avevo un grande desiderio, far conoscere a tutti il metodo che avevo usato con Jonathan per imparare ad andare in bicicletta senza rotelle, perché non è così scontato che un disprassico sappia andare in bici, così ho pubblicato un video su Youtube che in due anni è stato visto da più di 44.000 persone, nonostante la lunghezza del filmato, la mancanza di un montaggio video e l’acustica discutibile.  La più bella soddisfazione è ricevere i ringraziamenti da alcuni adulti che con il mio sistema hanno finalmente imparato ad andare in bici. Certo, come sempre, questo è solo un sistema ed ognuno deve sperimentare quello che per le sue esigenze è più congeniale 😉

Sempre nel 2017

Ho accompagnato come allenatore e motivatore la squadra dei sordi adulti di Pesaro al campionato di dodgeball

La squadra di Pesaro è fortissima in molti sport ma non avevano mai il tempo per incontrarsi per il Dodgeball, così con il minimo assoluto di allenamenti (2!!!) abbiamo raggiunto un bel risultato, lavorando sulla tattica e sulle probabilità. Diciamo che abbiamo fatto faticare la squadra padrona di casa 😀 e ci siamo presi un bel terzo posto.

Osservare le dinamiche degli atleti sordi ha aperto nella mia testa mille altri scenari di inclusione motoria.

Presa dall’euforia, e con il desiderio di giocare a dodgeball con le nuove regole e le 5 palle telate, ma anche di inventare mille soluzioni insolite con dodgeball in acqua e in strada, ho fatto un passo troppo lungo ed affrettato, ho costituito un’associazione sportiva che però non ho mai messo in funzione rendendomi conto che vissuta come hobby mi portava via troppo tempo al lavoro e alla famiglia in un momento dell’adolescenza dei figli estremamente delicato.

Poi sono seguiti altri traslochi, ed ora c’è tutto il desiderio di (ri)costruire a Milano.

Per il 2020-2021 voglio riprendere quello che è rimasto in sospeso:

Muoversi campus

  • Giornate di gioco, movimento e sperimentazione per giovani DSA e i loro genitori

Dogeball

  • Creazione di materiale didattico per tutti gli studenti ed insegnanti d’Italia per l’introduzione dello sport a scuola e per diffondere la cultura del dodgeball come elemento portante di inclusione e gioco di squadra

  • Costituire squadre di Dodgeball sperimentale a Milano con scopo principale il divertimento
  • Trovare soluzioni pratiche per giocatori sordi, ipovedenti, con handicap motori

Tattile

  • Creazione del modello spazio esperienziale per mostre e manifestazioni ludiche, in cui tutta la pelle viene messa in gioco tramite superfici e spazi sensoriali

Traforma in gioco

  • Creazione di tutorial per la realizzazione di giochi e spazi di gioco con materiali di recupero

Sport

  • Tutorial per insegnare gli sport particolari e le attività motorie più insolite ai disprassici tramite il progetto “Accetto la sfida”

Quindi questo è Muoversi

esperienze ludico-pratiche per studenti, genitori ed educatori

conoscenza e sperimentazione sui sensi

darsi da fare per cambiare le dinamiche limitanti

apprendimento a 360°

voglia di divertirsi