Gli insegnanti possono non essere a loro agio quando incontrano un genitore di uno studente DIS perchè i genitori:

giudicano l’operato dell’insegnante (a volte davanti ai figli!)

vogliono parlare per ore ed ore ed essere ascoltati

pretendono per il proprio figlio un trattamento adeguato e non sanno neanche loro in cosa consisterebbe

pretendono dalla scuola di vedere dei risultati

pretendono che l’insegnante abbia già le risorse per affrontare le difficoltà di ogni studente

caricano le situazioni difficili di grande emotività

non sono d’accordo con il pdp e la sua messa in pratica

non ci pensano due volte a segnalare ingiustizie e atti di bullismo

vogliono una valutazione al di sopra dei numeri ma poi nelle schede di valutazione vogliono i voti

 

C’è poco da fare, gli insegnanti troppo spesso vedono i genitori degli studenti DIS come piantagrane. Mamme (non me ne vogliano i padri ma nella stragrande maggioranza dei casi i rapporti scuola-famiglia li gestiscono da sole le mamme) isteriche, asfissianti, iperprotettive.

 

Se gli insegnanti si mettono in testa che hanno a che vedere con una mamma piantagrane potrebbero

1)    portare pazienza perchè ascoltare i genitori fa parte del loro lavoro, ma non sapere comunque che fare

2)    far finta di ascoltare, fare finte promesse e poi lasciar correre senza dar peso alle richieste

3)    erigere un muro dicendo chiaramente che loro sanno quello che fanno e che le mamme iperprotettive si devono fare da parte. Se le mamme non si fanno piccole e silenziose comincia una battaglia senza fine su chi vuol avere ragione, dimenticandosi quale sia il vero obiettivo e tutto a discapito dello studente che si trova in mezzo, sia a scuola che a casa.


Però i genitori dei DIS sono giustamente preoccupati. Si sono accorti, stando vicino ai figli, che lo studio mnemonico e la ripetizione non portano a risultati accettabili, il figlio si esaurisce nel tentativo di far contenti tutti ed il giorno dopo non ricorda più nulla, bisogna ricominciare. I genitori dei DIS vorrebbero avere la garanzia che i propri figli diventino, anche più tardi degli altri se necessario, indipendenti, autosufficienti, in grado di affrontare la vita e  il mondo del lavoro. Questa garanzia non c’è a priori e non sanno come muoversi per ottenere delle certezze, è normale essere agitati, è normale cercare nel voto scolastico il risultato di tanti sforzi, è normale provare continuamente ansia da prestazione. Il genitore di un DIS potrebbe essere (molto spesso lo è) a sua volta DIS e vivere il disagio sotto due angolazioni diverse con il doppio dello stress, potrebbe temere di non essere all’altezza e dover delegare alla scuola ogni istruzione.

Sminuire la situazione problematica, far credere ai genitori che va tutto bene per il primo quadrimestre perché bisogna stare sereni e tranquilli, per poi trovare ai colloqui lo stesso insegnante che si lamenta dei risultati e vi dichiara di star adottando tutte le misure compensative possibili per raggiungere gli obiettivi minimi, è un atteggiamento sgradevole, presuntuoso e “doloso”.

Quale genitore può apprezzare tanta arroganza e superficialità? Come si può fidare di un insegnante e delle sue capacità se si sente preso in giro?


I genitori DIS fondamentalmente vogliono 5 cose:

  1. essere informati per tempo per avere la situazione sotto controllo
  2. tutelare i diritti
  3. essere ascoltati con rispetto e compresi
  4. dare le migliori opportunità di studio ai figli
  5. collaborare con la scuola per raggiungere i risultati: figlio sereno, figlio istruito, figlio con le capacità di ottenere buone opportunità di lavoro

Tutti i genitori vogliono queste cose.