Giorni fa ho preso un treno e sono stata lontana da casa tutta la giornata. Da maggio non mi allontanavo da Camilla se non per poche ore, giusto quando è a scuola.

Avrei dovuto sentirmi serena, in fondo l’avevo preparata in anticipo, era affidata alle amorevoli cure del suo papà, sarei tornata presto, andavo a trovare delle colleghe che non vedevo l’ora di vedere… eppure stavo proprio male, ero agitata, non ero in equilibrio.

L'atomo di ossigeno da solo non ci sta

L'atomo di ossigeno da solo non ci sta


In treno ho avuto tutto il tempo per riflettere sul perchè ero così nervosa, pur sapendo che non correva pericoli. Ho pensato a come si sentiva Camilla (e spesso si è sentito così anche Jo, e capita anche ora ogni tanto), a tutte le mattine in cui è entrata a scuola piangendo ripetendomi che non voleva lasciarmi, che voleva stare con me.

Ho pensato che in quel caso era lei che “partiva” verso la classe e che lasciava me preoccupata per la sua tristezza, ma appena varcata la soglia dell’aula trovava nuovi equilibri con le sue nuove compagne e di me non si ricordava più. Ho pensato che tornata a casa mi cerca poco e divento invisibile se vuol giocare con i gatti o con gli altri ragazzini del borgo. Cos’è allora che la faceva stare tanto male al momento del distacco visto che può stare anche senza di me? E perchè anche io sto male quando mi separo dai bambini per poi trovare nuovi equilibri quando incontro le persone da cui sto andando?

Mi mancava l’aria, come mancava a lei, come manca a molti bambini DIS quando vanno a scuola. Ho cominciato a pensare all’ossigeno, elemento chimico.

L’atomo di ossigeno si lega a molti altri elementi dando vita a cose differenti. Quando non è legato ad altri è legato a se stesso, una molecola di ossigeno è sempre formata da due atomi di ossigeno O2, a volte tre (ozono O3)… in questo modo è in equilibrio. L’atomo da solo si lega ad altri elementi, come per l’acqua H2O, è legato a due atomi di idrogeno, l’anidride carbonica CO2, l’ossido di ferro Fe2O3 (la ruggine), ma da solo non può stare.

Ecco, ho la sensazione che a scuola i DIS cerchino di ristabilire il prima possibile nuovi legami, e che questi non includano tutta la classe ma prediligano poche persone per fare molecole non troppo elaborate, o nuove molecole di ossigeno in rapporto 1:1, cioè DIS+ insegnante o DIS + compagno, situazione stabile tanto quanto DIS+genitore o DIS+amico.

I DIS che trovano questi equilibri a scuola sono fortunati, si sentono più sereni nonostante le loro difficoltà e creano insieme agli altri, quelli che vengono allontanati o derisi dagli insegnanti e dai compagni passano ore di agitazione a scuola perchè sono soli, e sentirsi soli non fa stare bene, non si conclude nulla se non ti senti a tuo agio.

I DIS sono diffidenti, non si lanciano in nuove amicizie finchè non si sentono sicuri. E’ importante che gli insegnanti comprendano che non è una questione di tempo ma di occasioni, bisogna mostrare come fare amicizia, bisogna agevolare i bambini in difficoltà a trovare nuovi equilibri e non basta metterli tutti nella stessa stanza.

I DIS cercano altri dis o altri bambini in difficoltà, perchè tra loro si capiscono, come per i bambini con disturbo di linguaggio che nessuno capisce ma che dialogano tra loro senza problemi, e che comunicano con molti altri modi.

Camilla non piange più… si è abituata alla scuola? No, la scuola non era il motivo del disagio. Ha fatto il suo percorso verso l’equilibrio. Prima ha attirato gli atomi grandi, cioè le bambine delle altre classi che la incoraggiavano con fare materno, poi ha individuato le bambine in difficoltà della sua età ed ha incoraggiato e stabilito una base di molecola tra pari. Trovando stabilità ha potuto ambientarsi e lanciarsi nella formazione di molecole più complesse, dove non ha importanza se i nuovi amici sono in difficoltà, importa la loro unicità.

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Agitati come gli atomi in cerca di molecole? by Francesca is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 4.0 International