Di avere un secondo figlio DIS l’ho messo subito in conto. Che Camilla avesse enormi capacità di trovare metodi compensativi autonomamente è sempre stato evidente. Che avrebbe potuto leggere più tardi dei suoi compagni era una cosa molto probabile, anche perchè è solo da settembre che viene seguita dalla logopedista. Che Camilla risentisse fisicamente-emotivamente della sua situazione l’ho capito purtroppo solo a fine maggio quando non riuscivamo a nutrirla. Che Camilla non potesse accettasse di non essere la prima in ogni cosa non lo avevo previsto.
Quando avrebbe letto non era un problema per me e neanche non spingerla verso la lettura, fiduciosa che avrebbe fatto da sola e con il sostegno delle sue maestre (molto in gamba) e della logopedista (molto in gamba). Ho cercato di non intromettermi, così credevo, ed invece cercando in tutte le maniere di farle capire quanto fosse brava ma di non forzare troppo per essere la migliore, cercando di rallentarla perchè si potesse godere questi anni con atteggiamento da fanciulla, e non da ragazza, mi sono intromessa nei suoi bisogni limitandola.
Ecco, chissà perchè i genitori pretendono di pensare al posto dei figli, per me non era un problema che lei fosse DIS e ci mettesse più tempo degli altri a leggere e contare, sbocciando al suo momento. Se a me non importava pensavo non dovesse importare neanche a lei… che egoismo e che presunzione! Un figlio sboccia quando vuole ma se è pronto a sbocciare prima del tempo e non gli dai l’acqua stai limitando la sua crescita in nome della stagione (non si sboccia a primavera?) e del tempo che vuoi e puoi dedicargli.
Per lei non poter leggere è un enorme problema e ha mostrato in tutti i modi possibili la sua sofferenza, compreso ridurre di nuovo drasticamente liquidi e solidi, e ci ha messo un bel pò a farmi capire cosa era PER LEI veramente importante.
Ha saltato diversi giorni di scuola, era sempre stanca, sempre con quell’atteggiamento da prima della classe. A volte non c’era modo di portarla a scuola neanche di peso e la lasciavo in pace. Finalmente all’inizio di dicembre ha cominciato a raccontare più chiaramente il suo disagio. “Quando imparerò a leggere?” ed io scema a risponderle minimizzando “Le maestre dicono che tutti voi leggerete entro il primo anno di scuola, porta pazienza sei così brava in tante altre cose!”. “Mamma non so leggere! Quando leggerò?” ed io di nuovo “Porta pazienza, è possibile che tu sia più brava in alcune materie e ci metterai un pò di più nella lettura”. Camilla però non si dava pace e ha continuato così tutti i giorni finchè mi ha detto “Mamma non so leggere! Non riesco a leggere in classe! Gli altri leggono già tutti! Non so più che inventarmi!” finalmente grazie a questa doccia fredda ho cominciato a svegliarmi, “E come stai facendo? Quando la maestra ti dice di leggere tu come fai?” e così ho scoperto che Camilla ha barato per due mesi inventando scuse “Ho mal di testa, sono stanca, non ho voglia…” per non parlare delle volte che ha tirato ad indovinare… tutto bene quando le consonanti da gestire erano solo 3, un incubo quando sono arrivati ad 8 ed ora a 12. Non legge o tira ad indovinare. Ora però non si può più nascondere. “Camilla ti aiuto a leggere durante le vacanze di Natale, sarai meno stanca e vedrai che recupereremo facilmente” “NON SO LEGGEREEEEEE…. lo vuoi capire? DEVI insegnarmi a leggere! Subito!” Io? Io devo insegnarle a leggere?
A metà dicembre la logopedista ha cominciato ad allarmarsi “Non legge le sillabe, so che a scuola hanno già studiato quelle consonanti… bisogna che parli con le maestre, bisogna che lavoriamo sulle sillabe”. Pochi giorni dopo ho incontro le maestre per i colloqui e dopo un’esagerazione di complimenti su tutte le altre sue capacità viene fuori che Camilla non legge e non riconosce i numeri, nonostante sappia a memoria tutte le poesie, sia la prima ad eseguire le consegne, ritagli alla perfezione, crei con grande maestria e abbia i quaderni perfetti. Non legge. “Non riconosce le sillabe, ci pare che impari più facilmente con il metodo globale ma il progetto Spider dice che… ecc. ecc…. che facciamo? Le va bene se usiamo il globale?” “Usate quello che vi sembra più adatto a lei” Il progetto… mi da fastidio questo fatto che si prendano le indicazioni alla lettera. Le indicazioni non sono legge, soprattutto considerando che questi progetti nascono per i dislessici e mia figlia, anche se non legge, molto probabilmente non lo è.
Aspettare di certificarla DSA tra due anni? Oppure rischiare di farle perdere i suoi diritti ma far di tutto per aiutarla a compensare il prima possibile? Basta essere egoista, bisogna rischiare. Mi sono messa al lavoro. La sfida è riuscire ad insegnarle a leggere durante le vacanze di Natale, veramente molto poco tempo per trovare soluzioni pratiche senza esagerare, senza forzarla e facendola divertire. Se non riconosceva le consonanti ci voleva qualcosa di più (molto di più) della sillaba rossa e blu da mostrarle.
Ho realizzato la prima tabella compensativa: Consonante ed immagine chiara come fondo. Io leggevo e lei ripeteva e per un pò tutto ok e poi dimenticava tutto. Successo e fallimento insieme! Qualunque mezzo porti a ricordare e poi dimenticare non va bene. Ho eliminato le sillabe, lasciato solo la tessera della consonante con l’immagine dietro e mi sono accorta che la qualità del’immagine incide notevolmente. Di nuovo successo e fallimento insieme. Ho messo le immagini ben visibili, non più come fondo ma parte della lettera, però mi sono accorta che alcune non venivano recepite. Mi sono consultata con la logopedista e gli ho fatto notare il problema generale, spiegando che forse bisognava ricominciare da capo perchè non aveva memorizzato nessun fonema di consonante al suo grafema, che ha sempre trovato scappatoie per leggere senza leggere veramente e che è troppo in gamba ed è riuscita a tenere nascosta la cosa per ben due mesi, in un certo senso prendendosi gioco di tutti.
La logopedista mi ha aiutato a correggere alcune immagini dandomi delle dritte, e così è sparita la campana (D per din don) e l’abbiamo sostituita con il campanello (D come Drin), vari campanelli. Abbiamo sostituito l’orologio a pendolo (T per tic tac) con il bambino che bussa alla porta (T come toc toc). Abbiamo sostituito la pipa con la pistola (P per pum) e non potendo sostituire il bambino che indica (L per là) e la mamma che dice no (N per no) abbiamo aiutato il senso della foto potenziandolo con l’immagine della posizione dei denti. Il cane (B per bau) è stato trasformato nel cannone (B per bum) e poi di nuovo nel cane perchè il cannone non funzionava. Ho passato vari giorni a modificare ad ogni tentativo le immagini e la tabella compensativa man mano che venivano fuori i problemi. Eppure nonostante tutto il lavoro di esercizio alla lettura che sta facendo, nonostante si ricordi di associare al grafema la posizione dei denti pronunciando bene il suono, ad un certo punto si innescava un cortocircuito e tutte le lettere che prima erano memorizzate si perdevano 🙁
La D è la lettera che porta al cortocircuito. Ho avuto bisogno di una settimana per individuarla… a scuola non se ne sarebbero mai accorti. La D non è D nè con campane, nè con campanelli, nè con padellate in testa (grazie Fra per il suggerimento, ha riso un sacco ma non ha funzionato). La D non esiste… la D diventa L, T, B e a quel punto non esistono più la L, la T e la B. Fortunatamente il giorno dopo la L, la T e la B tornano, ma al momento di toccare per ultima la D di nuovo il caos e il suo panico.
Stiamo facendo infiniti giochi di abbinamento scritta ad immagine, ma è troppo intelligente e bisogna osservare bene ogni cosa. Le basta riconoscere una sola consonante della parola per individuare la scritta giusta, questo non significa leggere ma trovare sistemi compensativi. Oggi ad esempio osservava la lunghezza della parola, gli son bastati tre giorni per capire il trucco della lunghezza. Non posso farle leggere più di 20 parole nuove al giorno, la manderei in crisi per stanchezza, così ora riprenderò le 100 parole già lette e le rimetterò in gioco cercando di costringerla sempre più a leggere tutta la parola.
Il 9 gennaio dovrebbe tornare a scuola con la tabella compensativa personalizzata a leggere parole di almeno due sillabe… possibilmente capendone il significato. Sono a metà dell’opera e in questi ultimi 10 giorni ho collezionato numerosissime vittorie e fallimenti che mi hanno permesso di raddrizzare il tiro, scoprire i trucchi, le sue compensazioni.
Un grosso problema c’è perchè quando legge se la parola non fa parte da lungo tempo del suo bagaglio di immagini mentali per lei non ha significato. Quindi abbiamo da risolvere 4 grandi difficoltà:
la D cancella tutto
creare collegamenti tra immagini e parole aumentando il suo lessico
fermare il gioco delle rime e del “finisce con inizia con” che la porta a leggere correttamente le sillabe ma alla fine dire una parola diversa
aggiungere sillabe modificando le parole lette.
Stiamo vincendo, i metodi che mi sto inventando per lei funzionano, anche perchè vengono personalizzati sempre più, ma mi chiedo come fanno i bambini che non possono essere osservati attentamente e per lungo tempo. Come fanno a scuola poverini?
Ho ancora 8 giorni, posso fare cose grandiose in 8 giorni e ancora di più entro la fine del mese di gennaio… so che vincerò ma non so ancora con quali battaglie, ogni giorno è un imprevisto.
Per i numeri? Che dire… dubito che sia discalculica, la matematica è il nostro settore forte. Però ora come ora lei riconosce i numeri fino a 3, dopo deve contare in sequenza. Siamo arrivati a memorizzare quasi bene fino a 5… siamo un pò lenti su questo fronte nonostante i numerosi giochi.
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