Facciamo le cornicette? disegnamo sui quadretti?
Il bambino DIS grafico comincia a stare teso e sentirsi male. Non gli vengono. Gli hanno regalato dei libri carini e colorati per esercitarsi a casa e non li vuole neanche aprire, si rifiuta. Non vuole eseguire la consegna… non sa disegnare? non sta alle regole? è un mulo capriccioso?
Proviamo a vederla da un altro punto di vista
Il bambino disgrafico non riesce a capire perchè non va, perchè il suo lavoro non è apprezzato. Quando con pazienza gli fate notare che è uscito dai quadretti, indicando bene con il dito e restringendo il suo punto di osservazione, se ne accorge e vi da ragione… e si arrabbia… con chi può. Che frustrazione! Il foglio gli ha fatto uno scherzo. Non può mica andare in giro a dire che il foglio gli fa gli scherzi, lo sa benissimo che non verrebbe creduto e sarebbe deriso.
Cosa vede Mario il bambino disgrafico? Sicuramente vede perchè la visita agli occhi è una delle prime che gli vengono imposte, eppure qualcosa non quadra. Non ha bisogno di occhiali (o forse li ha già messi ma continua ad avere problemi), quindi ci vede.
Certo, vede, ma come vede? sa che ha davanti a se dei quadretti, lui li chiama così, ma sa tridimensionalmente cos’è un quadretto? Lo ha toccato? Lo ha spostato nello spazio? lo ha osservato?
E cosa vede Luca il bambino disgrafico dell’altra classe?
Possiamo dire che Mario vede diversamente, e che anche Luca vede diversamente, ma possiamo dire che vedano tutti e due nella stessa maniera? Possiamo dare delle indicazioni precise per le insegnanti che vadano bene per Mario, Luca, Agnese, Giovanni ecc. ecc.? NO ognuno vede a modo suo e probabilmente non ha bisogno di occhiali. Per tutti la palla è una palla, il gelato è il gelato e la matita è una matita, però ognuno percepisce il fondo in maniera differente.
Mario non può neanche spiegare alla maestra e alla mamma cosa vede, perchè lui sa di vedere quadretti e pensa che anche la maestra e la mamma li percepiscono nella stessa sua maniera.
Giochiamo.
Non so cosa vede Mario ma da come disegna mi accorgo che avrebbe tanto bisogno di conoscere meglio lo spazio, perchè i suoi quadretti non sono tutti quadrati.

Disgrazia TTD. Una linea obliqua disegnata a mano
Mi sono concentrata e con lentezza ho tracciato la diagonale dei quadretti.
Ci prova Mario ma che delusione, le sue non sono molto dritte.

Disgrafia TTD. La linea obliqua di Mario

Disgrazia TTD. Seconda linea di Mario
Proviamo con qualche disegnino semplice

Disgrafia colorare quadretti. Es 1

Disgrafia colorare i quadretti. es 1 Mario

Disgrafia colorare quadretti. es 2

Disgrafia colorare quadretti. es 2 Mario

Disgrafia colorare quadretti. es 3

Disgrafia colorare i quadretti. es 3 Mario
“Povero Mario, chissà come è stressato! Allora se vede così non lo faccio più disegnare!”
Non scherziamo! Mario ha le mani, gli occhi e pure i colori. Ha diritto come tutti gli altri bambini di esprimersi disegnando e di fare tutte le esperienze visive, tattili e motorie che gli permettano di conoscere e gestire lo spazio.
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