Lunedi 16 Aprile 2012

Sabato 7, domenica 8 e lunedì 9 aprile al borgo solidale di Mondavio si sono riunite a discorere su socializzazione, DSA e disprassia le prime 3 famiglie.

E’ stata un’esperienza meravigliosa, per me molto arricchente che mi ha insegnato altri aspetti dell’essere DIS. Ogni occasione come questa mi fa sentire fortunata, onorata di poter conoscere le storie di ogni famiglia, di ogni bambino.

Sabato 7 aprile

Sabato 7 aprile

Grazie ad Elisa, Gianfranco, Daniela, Christian, Emanuela e Sergio per le belle giornate insieme. Grazie ai 5 bambini che si sono messi in gioco, che hanno fatto subito amicizia e che hanno sofferto al momento della partenza… e anche dopo, per la separazione.

Cosa ho scoperto in tre giorni:

  • I genitori di figli maschi escono più facilmente allo scoperto, c’è comunque la tendenza a “proteggere” i figli negando le difficoltà e quindi a non cercare momenti aggregativi fisici, infatti c’è un proliferare di liste internet sui DSA e disprassia su cui confrontarsi ma è forte la tendenza a non partecipare fisicamente ad eventi di socializzazione, al massimo a incontri-convegni di tipo medico. Questo atteggiamento non protegge, reclude i bambini che si sentono sbagliati. E’ un atteggiamento potenzialmente più pericoloso per le bambine, poichè da sole capiscono che fingere e nascondere le difficoltà è quello che la società si aspetta da loro. Che razza di donne saranno se sin da piccole si adatteranno alle richieste della società? Da ex bambina in difficoltà vi assicuro che nascondersi non porta a nulla di buono. Se volete proteggere le vostre figlie allora dategli da subito la possibilità di esprimersi e fiorire.
  • Ogni storia ha un percorso difficile, a volte molto molto difficile. Genitori soli, specialmente le madri, si son trovati a combattere contro medici, scuola, famiglia, società che negava l’evidenza delle difficoltà, malattie, traumi, reazioni da vaccino, disagi, problemi di socializzazione, e relegava i bambini nell’etichetta di pigri e svogliati e le madri in quella di donne isteriche e iperprotettive. Se pensate di essere gli unici ad aver sofferto vi sbagliate di grosso… Il mondo DIS è fatto di genitori in gamba che lottano quotidianamente e si chiedono come mai il resto del pianeta ignora.
  • C’è bisogno di sfogo, i genitori portano pesi che se non condivisi con altri diventano macigni.
  • La scuola sta affogando. Gli insegnanti non sanno che fare. Dove ci sono insegnanti illuminati non ci sono le risorse, dove ci sono le risorse non sono ben visti i DIS, dove si aderisce a progetti senza riflessione personale non c’è la capacità di mettere in pratica sul singolo studente… dove si vorrebbe fare ci si trova imbrigliati nei documenti.
  • I bambini si riconoscono e si apprezzano subito, dimostrando una gran voglia di stare insieme, confrontarsi e giocare. Possibilmente non dormirebbero, insieme tendono a non andare mai a letto e ad alzarsi all’alba per non perdere minuti preziosi. Chi di solito mangia si nutre al minimo e chi mangia poco salta completamente i pasti… tutti cercano altre forme di nutrimento (il che va bene per 3 giorni ma meno bene per 7; per il campus sarà meglio studiare pasti brevi e spuntini di sicuro successo).
  • Trovare degli amici e poi doverli lasciare fa un gran male, anche se ci si può scrivere, telefonare e chattare è importante costruire anche nella propria zona una rete di amicizie tra pari, perchè tra pari ci si capisce al volo.
  • I genitori hanno bisogno di conoscere terapie, terapisti, libri, siti e materiale vario per affrontare DSA, disturbo del linguaggio e disprassia. Sapere permette di scegliere se seguire personalmente i propri figli nelle difficoltà, farsi aiutare per alcuni aspetti o delegare completamente.

Ho capito anche che chiamare i weekend aggregativi “pre campus” non è bello. Nei weekend c’è la massima libertà di fare quello che si vuole, mentre nel campus seguiremo in alcuni momenti della giornata programmi stabiliti.

Ho capito che separare i campus in base alla fascia di età dei bambini è limitante, nessuno di loro appartiene ad una reale fascia anagrafica, sono bambini senza età, su alcuni aspetti sono fin troppo maturi e su altri fin troppo infantili. Non potendo però dedicare questa estate più di 3 settimane ai campus rimarrà indicativamente la distinzione per fasce scolastiche. Fino a 6 anni, da 6 a 10, da 10 a 14.

Ho capito che l’aspetto stare insieme, socializzare è la cosa più importante per questi bambini e ragazzi. I nostri bambini non ricevono atteggiamenti fisici  affettuosi se non dai membri della famiglia. Abbracciarsi, darsi la mano, una pacca sulla spalla, guardarsi negli occhi son cose che il mondo da per scontate, ma che i nostri figli non conoscono. Come possono socializzare con i non DIS se per anni non hanno potuto mettere in pratica atteggiamenti sociali?

C’è tanto da fare…

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Il weekend aggregativo di Pasqua by Francesca is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 4.0 International