Le prove INVALSI di quinta elementare sono anonime, così si dice, ma prima che gli alunni si cimentino nei test, ai genitori arriva a casa da compilare un questionario che anonimo non è e raccoglie tutta una serie di dati che dovrebbero servire a capire meglio lo stato dello studente e della classe ma che in realtà sono una fotografia socio economica della famiglia. Questo questionario serve ad agevolare poi le segreterie scolastiche nella compilazione delle schede risposta di ogni studente.
Il fac simile di questo questionario potete trovarlo qui sul sito de Il Salvagente.
Quindi riassumiamo, ogni studente avrà un codice personale per le prove e le prove vengono corredate da una serie di informazioni sulla famiglia ricavate direttamente dalla collaborazione dei genitori prima e dal questionario studente durante le prove.
Compilare o non compilare il questionario? Collaborare o non collaborare con la scuola nella raccolta di questi dati?
Ho scelto di collaborare, più che altro per dimostrare tutta la nostra buona volontà familiare a integrarci nel nuovo contesto scolastico e per non mettere in difficoltà insegnanti e preside… ma non sono affatto contenta; penso che i genitori che in altre scuole di Italia si siano rifiutati in massa di compilare il questionario dovrebbero avere più voce e dovrebbero ricevere risposte adeguate alle loro domande, anche io mi sono posta molte domande su questo questionario.
Le prove INVALSI sono uguali per tutti? E’ giusto per lo studente che siano uguali per tutti? A cosa servono in realtà questi dati?
Fino alla domanda 3 compila direttamente la scuola.
Prima domanda : luogo di nascita
Così si chiarisce subito se lo studente e i suoi genitori sonoi cittadini italiani, UE, europeo, altro o nomadi
Seconda domanda: per gli studenti non italiani indicare l’anno di arivo in Italia
Bello che ci si preoccupi, riguardo alle prove, del grado di preparazione in lingua italiana per poterle svolgere, ma questo dato permette di ricavare informazioni anche sulla legalità o no della presenza dell’alunno e dei suoi genitori in Italia.
Tanti insegnanti si erano rivoltati in massa all’obbligo di segnalare alle autorità gli studenti non in regola con i permessi di soggiorno, perchè lo studio è di tutti, ed ora tramite queste prove ci si può arrivare lo stesso.
Terza domanda: voti di italiano e matematica del primo quadrimestre
Quarta domanda: orario scolastico settimanale.
In base a come la si vuol intendere ci si chiede se dimostrare che la preparazione di base di meno ore sia uguale a quella del tempo pieno servirà a dare il colpo di grazia al tempo pieno… I DIS possono avere serie difficoltà a recuperare le forze nel tempo pieno se inteso tutto come studio mnemonico, ma le scuola più attente che organizzano diversi laboratori favoriscono le capacità manuali ed intellettive dei DIS e rafforzano l’autostima. Alle scuole stanno portando via ore ed insegnanti ritenuti superflui ma che facevano la differenza.
Quinta domanda: lo studente ha frequentato l’asilo nido
Sesta domanda: lo studente ha frequentato la scuola materna
Mmmmm è un bene o è un male che lo studente abbia frequentato o non abbia frequentato questi luoghi ancora non obbligatori?
Settima domanda: titolo di studio dei genitori
Quanto il titolo di studio dei genitori influisce sulla preparazione dello studente?
Ottava domanda: professione dei genitori
C’è da ridere o da piangere?
Perchè al punto 3 si accomunano questi quattro lavori? Dirigente, docente universitario, funzionario, ufficiale militare. Il sospetto si conferma al punto 7, si accomunano l’insegnante, l’impiegato e la truppa…
Non so voi ma a me non sta bene pensare agli insegnanti dei miei figli come a degli esecutori passivi di ordini che piovono dall’alto.
E gli studenti cosa sono? Reclute? E la scuola cos’è? Una caserma? E studiare a cosa serve? A prepararsi all’obbedienza cieca ed assoluta?
Di questionari ce ne sono stati altri.
Ad esempio nel 2006 per i genitori di ragazzi di liceo è capitato che il figlio sia stato selezionato per il progetto PISA (Programme for International Student Assessment) un’indagine che ha (avrebbe?) come scopo principale la rilevazione delle competenze scientifiche degli studenti di 15 o 16 anni, e quindi hanno compilato questo questionario.
Fatevi un giro e ponetevi domande… molte domande… ponetevi domande anche su come sono state formulate le domande del questionario… era il 2006… siamo sicuri che il questionario servisse solo al rilevamento di dati per gli studenti e le scuole del futuro? Non so se questa indagine sia proseguita negli anni.
Vogliamo parlare del questionario dello studente?
Le domande sono differenti in base all’anno frequentato, qui c’è un quadro (2010-2011) delle domande e del perchè vengono fatte.
Il questionario è stato modificato più volte nel corso degli anni sia per risultare più comprensibile sia per migliorare di volta in volta nell’acquisizione di dati importanti (importanti per chi? ) anche in base ai progetti a cui serviva ( serve a chi?).
In rete ce ne sono talmente tanti, tra vecchi e nuovi, che si fa una grande confusione.
Ho recuperato anche quello per la quinta elementare del 2008-2009… affascinanti le domande poste quell’anno e che non compaiono più nel questionario 2009-2010…
Ad esempio alla domanda 6 lettera F se si possiede un allarme antifurto in casa (cosa indica questa domanda? benessere economico? senso di sicurezza? rumori molesti mentre si studia?) e alla domanda 7 sul numero di bagni e numero di auto possedute (chi non ha bagni è automaticamente un immigrato illegale? Un rom? e chi ha un solo bagno è povero? è divertente perchè conosco famiglie che hanno un solo bagno ma 4 computer su 6 abitanti della casa… e il fatto di non possedere un auto è indice di poverta o di scelta di vita? Quanti veneziani possiedono un auto? ma soprattutto a che servono queste domande???)
Durante le prove INVALSI lo studente di quinta elementare compila anche questo (ho trovato il modello 2009-2010 non mi pare che ci siano state variazioni per il 2010-2011).
Domanda 1: cosa pensi della matematica
Domanda 2: cosa pensi dell’Italiano
Domanda 3: quanto si è d’accordo con le frasi (atteggiamenti verso lo studio)
E secondo voi un DIS che ha l’autostima sotto i piedi può essere attendibile nelle risposte? Cosa risponde alla lettera D? (Quando studio molto raggiungo buoni risultati)
Domanda 4: situazioni che possono capitare
Secondo me le domande e le risposte da crociare sono formulate molto male. La fortuna per un DIS ha un significato diverso che per gli altri studenti, ed anche sono bravo/ non sono capace ha un significato diverso, stessa cosa con facile/difficile, una cosa complicata da studiare se piace diventa automaticamente facile per lo studente DIS, l’interpretazione della parola è diversa! Al punto E la poesia a memoria per un DIS può sembrare una presa in giro, anche una filastrocca può sembrare difficile, non è una questione di essere capace o di impegnarsi, ricordiamo solo le cose utili o che ci piacciono e imparare una poesia è uno sforzo ingiustificato. E mentre per la lettera E può venire fuori una situazione pessima per la lettera F (recita) può capitare la situazione opposta, lo studente DIS può ricordare perfettamente la sua parte per la recita e lo fa perchè gli piace recitare!
Domanda 5: essere d’accordo con le affermazioni (tensione da prestazione per le prove di italiano e matematica)
E’ terribilmente soggettivo, per un DIS ancora di più. Il fatto di essere teso e preoccupato (la sensibilità nei DIS è molto forte) va a favore o a sfavore dello studente?
Domanda 6: situazioni a scuola nell’ultimo mese (furti, bullismo, prevaricazioni, esclusione)
Perchè solo nell’ultimo mese? Forse che gli alumni dimenticano le cose sgradevoli con il passare del tempo? Lettera A cosa si intende per qualcosa di valore? Il cellulare? L’orologio? Il videogame? La catenina? O in maniera più generale un oggetto a cui si è affezionati? Quando andavo a scuola io mi arrabbiavo anche se mi facevano sparire la gomma o la matita, per Jo una cosa di valore è qualsiasi cosa a cui lui da importanza, anche un disegno, anche un tappo di bottiglia con cui sta giocando. Lettera B cosa si intende per picchiato e ferito? Finire in infermeria? Per un disprassico, o per un ragazzino sensibile, anche ricevere uno spintone forte per gioco significa essere picchiato, e ricevere un graffio o un morso significa essere ferito. Questo può essere considerato bullismo? Siccome la sensazione è soggettiva come viene interpretato questo dato? Lettera D… l’esclusione… particolare il fatto che Jo si sia sentito escluso tutto l’anno quando invece le insegnanti erano così contente dei tentative di coinvolgimento da parte dei suoi compagni. Chi ha ragione? E’ soggettivo.
Domanda 7: ore dedicate nella giornata alle attività
Guardare diverse ore di TV o passare molto tempo al computer cosa indica? I DIS usano molto più degli altri le immagini, sono più attratti ad imparare guardando rispetto che leggendo. Cosa guardano in tv e perchè? Come si fa a capire come un ragazzino utilizza le ore al computer? Una cosa è passare 3 ore a videogiocare (e poi dipende anche dal tipo di gioco), un’altra cosa è passarle a fare ricerche e un’altra cosa ancora è passarle a creare con programmi di cad.
Domanda 8: frequenza di altre attività fuori orario scolastico (compiti, sport, musica e corsi)
Domanda 9: a casa hai (ambiente e mezzi adatti per studiare)
Mio marito è consulente informatico, io per vari tipi di impegni uso il computer moltissimo, abbiamo la linea internet sempre attiva e pure è stata colossale la risposta di Jo, che sa benissimo che siamo collegati sempre, che non ha capito cosa significava il punto E un collegamento ad internet, ha risposto NO. No è la risposta tipica dei DIS quando non hanno capito una domanda.
Domanda 10: quanti libri ci sono in casa tua
Ho riso tantissimo.
Com’è che si da per scontato cosa sia un collegamento internet senza mettere un’immagine e poi si teme che se non si offre un disegnino di quanto spazio occupano i libri lo studente non sia in grado di dirlo? Le risate se le è fatte anche Jo che ha subito notato quanto siano irreali le dimensioni dei libri rappresentati “Mamma ma noi siamo pieni di libri in casa che hanno dorsi di dimensioni differenti… occupano diverso spazio!”
Cinque possibilità di risposta di cui la più numerosa è genericamente “più di 200 libri”.
Mio figlio ha segnato più di 200 libri, ovvio, abbiamo sicuramente più di 200 libri in casa, ma questo per chi rileva i dati è un bene o è un male?
Significa che posso spendere soldi in libri? Che sono “un pericolo” perchè i libri ti aprono la testa e ti fanno pensare? Che ho una buona cultura? Che mio figlio legge libri perchè li ha a disposizione?
Riflettiamo…
*Ho molte amiche che per questioni di spazio in casa non possono conservare i libri che leggono se non una piccola parte, quindi in casa ne hanno una parte mentre tutto il resto è entrato a fare parte di un giro di scambio di libri con grandi possibilità di maggior lettura per i lettori che partecipano. Possedere in casa non significa aver letto solo quei libri.
*Ho molte amiche, ed io stessa ne usufruisco abbondantemente, che prendono centinaia di libri in prestito in biblioteca. Quei libri sono un bene della collettività e non risiedono nei nostri scaffali.
*Se ho 100 libri romantici Harmony non è la stessa cosa che se ho 100 libri sulla letteratura italiana, o 100 di pedagogia, o 100 di astronomia e scienza o 100 manuali di fai da te ecc. ecc. Il numero di libri non fa capire le preferenze di lettura nè la qualità dei testi.
*10 capolavori dal mio punto di vista potrebbero valere più di centinaia di libretti estivi “leggi e butta nella raccolta della carta”. Il numero non è indice di cultura.
*Possedere libri non significa averli letti.
*Allo studente si è chiesto quanti libri si hanno in casa e non quanti libri per bambini e ragazzi si hanno in casa!!!
Jo e Camilla hanno diversi scaffali solo per loro in casa e in biblioteca quest’anno ho preso in prestito cento libri per bambini e ragazzi, di cui almeno 60 utili per Jo.
*Allo studente si è chiesto quanti libri si hanno in casa ma non quanti ne hanno letti 😀
E come la mettiamo con i DIS? Sono anni che leggo molte pagine al giorno a Jo e Camilla. Jo è in grado di compensare in lettura, tanto che non risulta dislessico, ma la fatica che compie a decifrare quello che legge non gli permette di leggere più di 4 paginette per volta. Leggo per lui e ne approfitto per leggere anche per Camilla. Possedere un libro quindi non significa che i libri siano stati letti o che si riesca a leggerli autonomamente.
Domanda 11: nel caso di aiuto nei compiti chi lo da
Interessante domanda
Domanda 12: a casa quale lingua parli per la maggior parte del tempo (italiano, dialetto, altre lingue)
Domanda 13: in che mese sei nato
Domanda 14: in che anno sei nato
Domanda 15: sei una femmina o un maschio
Oltre al fatto che alcuni DIS non hanno concetto temporale e potrebbero non ricordarsi quando sono nati o far confusione sul mese… ma chiedere che lingua si parla e sesso, mese ed anno di nascita siamo sicuri che siano domande utili per la preparazione scolastica e non nascondano altri fini? Insomma diventa piuttosto facile risalire allo studente che ha compilato il questionario.
Domanda 16: con chi vivi
Anche in questo caso diventa facilissimo capire chi ha compilato il questionario
Se un alunno non vive con i genitori, poniamo viva con i nonni, o in un istituto o che sia stato dato in affido, non significa che non abbia avuto la stessa formazione e sostegno di chi vive con i genitori
Domanda 17: hai fratelli e sorelle
E’ un bene o è un male far parte di una famiglia numerosa? Incide realmente nello studio e nelle prestazioni scolastiche?
Quante questioni di vita si danno banalmente per scontate in questo questionario?
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