Non ho letto il libro “Un papà racconta” di Beatrice Masini, a questo punto mi piacerebbe leggerlo per vedere quanto sia stato adattato il brano. Leggere l’intero libro immagino dia una sensazione diversa che leggere e rispondere al test su un solo brano. Il brano sulle Multe è veramente infelice se posto nel contesto sociale ed economico dell’Italia 2013.
Si sono alzati cori di protesta per la “Multa per lontananza” che la mamma si assegna perchè deve assentarsi da casa per lavoro alcuni giorni, ma fosse solo questo! Ci sono altri riferimenti che dovrebbero farci venire i brividi nella schiena.
La prova, proposta in 5 fascicoli-versioni differenti per la numerazione delle domande, in modo che gli alunni non copiassero tra di loro (ma cosa c’è da copiare in questo tipo di test ?) la potete leggere dal sito di Comunità scuola pubblica a questo link la versione originale non scansionata qui (entrambi i link mostrano il fascicolo 1) , la griglia di correzione si può scaricare direttamente dal sito dell’Invalsi.
Guardate in rete, troverete articoli di protesta, sia da parte dei contrari che dei favorevoli alle valutazioni di scuole ed insegnanti. A me è piaciuta molto questa riflessione di Maurizio Tiriticco perchè chiara e limpida e il suo essere favorevole alle prove è specificato tutto nel finale, devono sussistere tre condizioni “a) che la spesa per l’istruzione sia ai primi posti del bilancio statale, perché è inutile valutare un corpo che già sappiamo che è in grande sofferenza; b) che nelle scuole si riattivi, ormai dopo almeno un trentennio, una vera cultura della misurazione, della valutazione e, oggi, della certificazione, la nuova frontiera; c) e infine che le prove dell’Invalsi non offrano il fianco a critiche di sorta!”.
Veniamo alla prova.
Si comincia con il titolo “Le multe” e tre domande senza poter leggere ancora il testo, domande alle quali non si poteva tornare dopo aver letto il testo. ??? Si può definire test?
Le tre domande sono:
° La parola multa ti va venire in mente qualcosa di A spiacevole, B faticoso, C dispettoso, D noioso
° Quando pensi a qualcuno che dà una multa ti viene in mente qualcuno che A racconta, B scrive, C guarda, D cerca
° Leggendo il titolo puoi aspettarti che nel racconto ci siano alcune cose. Indica quali. (metti la crocetta nelle colonne si/no) A qualcuno che prende una multa B qualcuno che deve pagare C qualcuno che perdona, D qualcuno che è in pericolo, E qualcuno che dà una multa, F qualcuno che ride, G qualcuno che ha fatto qualcosa che non va.
interessante…
Quindi un bravo insegnante in seconda elementare dovrebbe aver parlato ai bambini di multe, del perchè si danno e del perchè assolutamente e rigorosamente vanno pagate? E quali sono le risposte giuste per far vedere che l’insegnante ha insegnato bene ai suoi studenti? L’insegnante si può permettere di dire ai bambini di verificare se le multe sono giuste o sbagliate? Queste tre domande non si basano sulla formazione scolastica ma su quello che un bambino può aver visto e vissuto nella vita quotidiana. Di solito un bambino di 7 anni non viene multato, quindi può aver visto solo per strada vigili ed ausiliari del traffico mettere le multe sui parabrezza, forse vedere i propri genitori prendere una multa per qualche motivo. In questo periodo difficile però molti bambini hanno visto arrivare a casa multe per non aver pagato le rette della mensa scolastica e del trasporto in pulmino, hanno visto la faccia preoccupata, se non disperata dei genitori che avrebbero voluto pagarle ma che proprio non potevano, non c’è sempre un conto in banca ricco o un nonno che contribuisce di suo e rimedia alla situazione di mancanza di lavoro per i genitori. Questi bambini forse sono informati delle “processioni del dolore dei genitori “che hanno messo da parte l’orgoglio e sono stati a chiedere aiuto in Comune, all’assistente sociale, al parroco, ai parenti, ai vicini e anche agli strozzini in alcuni casi. Multe di che tipo? Quella per il possesso di un tv anche se non lo usi? quella per la tassa dell’immondizia che non si è riuscita a pagare? Siete tra i fortunati che negli ultimi due anni non hanno ricevuto neanche una cartella di Equitalia? Si? Siete fortunati. Ci sono famiglie che ne hanno ricevute una pila.
Che idea può avere quindi un bambino della parola multa prima di aver letto il testo? Veramente si vuole valutarlo su questo? Oppure non è che si vuole valutare la sua comprensione dell’italiano ma si vuole capire altro? Comunque sia ben chiaro che deve passare il messaggio multa=sbaglio=pagare.
La mamma della storia non sgrida, non si lascia andare a manifestazioni umane, passionali, non educa, non reclama i suoi diritti. Valuta! Il figlio se faceva una cosa sbagliata, brutta o disubbidiva riceveva un foglietto con la scritta multa per non aver fatto o aver fatto questo e quello… Con che misura di valutazione possono essere considerate cose brutte e sbagliate? e disubbidire è sempre sbagliato? Il bambino, che non si capisce perchè prendesse delle multe visto che è così ligio alle regole e a “pagare” subito le multe, immediatamente si mette all’opera per rimediare i danni. Scusate ma vivere in una famiglia così innesca dinamiche distruttive ed angosciose. Certo che se si sbaglia bisogna correggere, spiegare, modificare ecc. ecc. ma le multe in questo caso sembrano date sul metro di valutazione della mamma e non sulla reale gravità dei fatti.
Il pagamento del bambino con bel disegno e tanto di nastrino e bigliettino è… morboso! Lo metti in pratica una volta per far capire il concetto, non tutte le volte, altrimenti il bambino penserà che la mamma è fuori di testa e che ha tempo da fargli perdere… potrebbe anche cominciare ad associare il disegno come situazione negativa… sia mai che in futuro nasca qualche artista, meglio un impiegato inquadrato per la società. Ai fini pratici realizzare un bel disegno che piace solo alla mamma, metterci tanto tempo, non fa si che il bambino metta apposto la camera, gli fa solo perdere tempo e lo mette di cattivo umore.
La mamma paga il vetro rotto… quella non è una multa, quella è la cosa normale ed ovvia che si fa quando i propri figli fanno dei danni. Non è credibile che la mamma abbia pagato una multa, avrà probabilmente saldato la fattura del vetraio. Come viene punito il bambino? Gli viene tolta una cosa bella, un diritto (la favola serale) e viene costretto a prendersi cura lui della madre… bene, buttiamo nel secchio un’altra cosa bella, i racconti serali per ritrovarsi insieme a fine giornata. Da grande racconterà favole ai suoi figli o se non obbediscono li manderà a letto senza letture?
La mamma per lavoro ogni tanto si deve assentare… ok, non ha mica lasciato il figlio da solo, lo ha affidato alle amorevoli cure del papà e alla babysitter, magari neanche le andava di andare fuori per lavoro ma non è questo il punto, ci doveva andare. La mamma si infligge una multa per assenza. Ma che scherziamo? Mica ha abbandonato il figlio. Non c’è scritto da nessuna parte che una donna debba sempre stare in casa. Si sente sbagliata? colpevole? non si deve lavorare fuori per più giorni? Decidiamoci perchè poi il bambino inventa un sistema che toglie la multa per lontananza. Non mette delle regole nella società per cui le mamme possono rifiutarsi di lavorare fuori per più giorni, di fare turni disumani o che… inventa il cellulare magico. La mamma paga con cose belle da fare insieme. Che messaggio sta arrivando? le cose belle sono il pagamento delle multe? Le cose belle non sono belle? E’ bello ricevere le multe? Le mamme pagano in modo diverso e sono più fortunate perchè godono anch’esse delle multe? In realtà le multe si possono pagare in altri modi?
Se c’è il super telefono i genitori si possono allontanare senza pagare le multe… mi raccomando, mettiamo nella testa dei bambini che il telefono ultimo modello è indispensabile nella loro vita familiare. Facciamo un bel lavoro di pubblicità, creiamo un bisogno.
Dopo il testo c’erano le domande della sezione B. Interessanti. I bambini interpretano, non rispondono esattamente alla domanda ed ecco che diventa facile segnare la risposta sbagliata. Ad esempio alla domanda:
° Che cosa fa la mamma quando da una multa a Giacomo?
ci sono quattro risposte che agli occhi dei bambini possono sembrare tutte giuste. A scrive quanto è rimasta male per il comportamento di Giacomo (la sceglie il bambino emotivo), B scrive tutte le cose che deve fare Giacomo (la sceglie il bambino che ha capito il testo ma si proietta in avanti), C scrive che cosa Giacomo ha fatto di sbagliato (questa è quella corretta, la sceglie il bambino che ha capito che deve rigorosamente attenersi al testo senza metterci il cuore ed il cervello), D scrive un racconto per far capire a Giacomo come comportarsi meglio (la sceglie il bambino cresciuto con la guida con amore, che spera nel dialogo, nel genitore presente, non ha importanza se il testo dice altro, lui vuol cambiare il mondo portando la giustizia).
Alla domanda
° Che cosa può pensare Giacomo quando legge la multa, prima di mettersi al lavoro?
😀 Giacomo può pensare quello che vuole, può pensare di tutto, mica è detto che è d’accordo con la mamma 😀 Forse la domanda doveva essere formulata in maniera differente 🙂
C’è una domanda che propone 4 esempi di multa… Escludendo la C, e sperando che la D non sia considerata una punizione, al massimo una minaccia :D, rimangono due esempi su cui un bambino di 7 anni si può confondere. In realtà sia la A che la B sono scorrette. La A dice “Giacomo non è stato fermo un momento, adesso deve stare un pò tranquillo altrimenti lo castigo”, la B dice “Giacomo merita una multa perchè ha giocato tutto il pomeriggio e deve ancora fare i compiti”. Muoversi è sbagliato? Giocare è sbagliato?
Anche la domanda
°Dopo aver ricevuto la multa il bambino si mette subito al lavoro perchè
non è chiaro cosa si voglia che venga risposto 🙂
Alla domanda
° Perchè la mamma si dà la multa da sola?
Le quattro risposte sono tutte logiche.
Stessa cosa per la scelta del sottotitolo
Alla domanda C1B non ho ancora capito perchè la lampadina è considerata intrusa. Ci possono essere altri punti di vista oltre a quello del mobile.
La C2 non tiene conto dei possibili DSA in classe, loro in seconda elementare non è detto che abbiano già le idee chiare sulla posizione delle cose nello spazio, non ha importanza quanto gli insegnanti ci siano stati dietro sull’argomento, semplicemente non è per loro scontato il concetto di opposto.
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