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Camilla è molto fortunata. Frequenta una scuola materna dove le maestre si mettono sempre in gioco. Hanno accolto Camilla benissimo e l’hanno aiutata ad inserirsi nella nuova scuola, tenendo in considerazione le sue difficoltà, valorizzando le sue capacità, e inserendola frequentemente nel programma fonologico, che sta portando notevoli frutti nel suo linguaggio.

Il 22 dicembre pioveva, ho portato Camilla a scuola e visto che già da un mese mi chiede di non indossare le scarpe perchè calze e scarpe le surriscaldano i piedi (è vero, li ho toccati e raggiungono temperature inaccettabili), le ho messo le ciabattine e ho portato a casa calze e scarpe bagnate per asciugarle. Prima di pranzo la maestra mi ha chiamato perchè le ciabattine hanno ceduto al calore aprendosi, perdendo la suola e Camilla non riusciva più a camminare. Sarebbe bello che anche a scuola potesse camminare scalza, ma gli altri bambini hanno le scarpe, se le pestassero i piedi si farebbe male, così le ho portato un paio di pantofole e le scarpe asciutte.

La maestra ne ha approfittato per farmi vedere i lavori di Camilla, per raccontarmi i progressi (ho gongolato per un bel pò), che la trovano molto meglio di come glie la avevo descritta questa estate (ha la fortuna di stare in un ambiente adatto con persone capaci… stiamo quindi lavorando sia a casa che a scuola progredendo al doppio della velocità, magari tutti i bambini DIS avessero questa fortuna) l’unico neo è la memoria… bè, ovvio direi.

“L’abbiamo ripetuta insieme tante volte ma la poesia per Babbo Natale non la sa…” Bè tra tante traguardi che non sappia la poesia di Natale a me pare un non problema però… “tutti gli altri bambini hanno imparato quella corta…” mmmm, ok la cosa sta creando un problema a Camilla, le da fastidio vedere che gli altri ci riescono. “Mi da il testo? provo ad usare il sistema che uso con Jonathan, vediamo se funziona anche con lei” Vi faccio vedere quella corta.

La poesia di Natale

La poesia di Natale

Si tratta di scuola materna, quindi bambini nella fascia di età 3 – 5 anni. Non leggono, la poesia non viene consegnata a casa, ma viene ripetuta tantissime volte a scuola insieme alle maestre. L’unica maniera di impararla è sfruttare la memoria. A forza di ripeterla anche i DIS possono impararla ma solo dopo averne capito il senso.

Questo è il testo: La festa del Signore, la festa dell’amore, la festa della pace, la festa più vivace, la festa dentro il cuore, la festa che mai muore, la festa con il girotondo dei bambini di tutto mondo.

“Mi sembra un pò difficile da realizzare però ci provo” difficile perchè trovare una immagine di amore, pace, vivacità, morte comprensibile al primo sguardo non è impresa facile, ed invece realizzarla è stata più facile di quella lunga su Babbo Natale.

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All’uscita di scuola avevo già la poesia pronta, Camilla era perplessa, le ho spiegato le parole relative alle immagini e l’ho ripetuta 3 volte io. Mi sono accorta subito che aveva memorizzato a scuola tutte le parti finali delle strofe e mancavano quelle iniziali. Si è illuminata. Non smetteva più di guardarla e voleva ripeterla, e ripeterla e ripeterla ancora. Mi sono emozionata. La voleva dire a tutti, finalmente libera di parlare, quindi senza paura. L’ha “letta” al fratello, l’ha letta al papà, l’avrebbe letta a chiunque passava da casa nostra.

La mattina del 23 si è presentata a scuola con il suo foglietto, ha preso da parte la maestra e gli ha recitato la poesia guardando il foglietto, neanche un errore. Poi è andata a recitarla alle altre maestre e alle bidelle, infine con tutti gli altri a Babbo Natale venuto in visita alla scuola. Sapete cosa è bello? Vedere la scintilla nell’occhio della maestra, condividere il sorriso, noi tre insieme, senza dire una parola sicure di aver aperto un portone.

Se avessi avuto la poesia per immagini qualche giorno prima, Camilla avrebbe prima imparato a leggere, poi memorizzato le sequenze di immagini ed infine recitato la poesia senza foglietto perchè avrebbe richiamato alla memoria le immagini nella giusta sequenza.

Come realizzare una poesia per immagini: Apri google o altro motore di ricerca e cerca nella sezione immagini ogni parola comprensibile del testo. Scegli l’immagine che secondo te tuo figlio o il tuo alunno può associare più facilmente a quella parola e salvala sul computer. Attenzione! se fai questo lavoro insieme a tuo figlio assicurati di avere un filtro di sicurezza per bambini, sono molte le immagini dissacranti, equivoche, pornografiche che vengono caricate nelle ricerche anche per termini innoqui come “Babbo Natale”. Carica le immagini in un programma di testo-impaginazione, mettendole in sequenza in modo che ogni riga corrisponde ad un periodo o rima. Dove è indispensabile aggiungi segni grafici per specificare le direzioni. Attenzione ai segni matematici, quelli hanno senso solo dopo averli studiati, son più adatti alle scuole elementari. Questo tipo di lavoro è permesso solo per uso personale, a meno che tu non abbia scaricato solo immagini gratuite non vincolate da copyright o abbia realizzato tutte le foto che hai utilizzato. Non mi ricordo dove ho prelevato le immagini per questa poesia, avevo poco tempo per la ricerca, però vorrei ringraziare l’autore del “girotondo” perchè è inconfondibile . Grazie Sebastiano di www.midisegni.it, non hai idea di quanto mi hai aiutato con il tuo sito i primi anni di elementari di Jonathan 🙂

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Memorizzare la poesia di Natale by Francesca is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 4.0 International