La figlia di mio cugino è una bambina molto intelligente; vive in Inghilterra, ha 7 anni e parla correttamente 3 lingue. Quando viene in Italia in estate parla prevalentemente in italiano.

E’ molto incuriosita dai giochi di carte e tessere che mia madre fa con mia zia.

Un giorno mia madre si è messa in testa di insegnare a Jonathan a giocare a rubamazzo e ci è riuscita senza problemi.

Jo conosce le carte napoletane perchè gli ho regalato un mazzo due anni fa ed ha potuto osservarle attentamente e farmi un sacco di domande sia sulle carte italiane sia su quelle francesi e sulle differenze tra un mazzo e l’altro, come il numero di carte del mazzo e per ogni scala, i simboli dei semi,  il valore delle figure e la forma degli assi.

carte napoletane completo
La cuginetta non aveva mai visto un mazzo di carte napoletane,

Voleva giocare assolutamente ma mia madre non aveva tanta voglia di giocare anche con lei, le è sembrata una intromissione in un momento in cui stava cercando di avere l’attenzione completa di Jo, che è sempre molto dificile ottenere quando gli si impone di fare le cose rigidamente.

Così si è aggiunta a noi tre che occupavamo una parte del tavolo rettangolare, lei era spostata rispetto al centro del piano di gioco e doveva confrontare le carte in mano con quelle a destra in alto sul tavolo, ogni volta doveva lavorare con gli occhi osservando in diagonale. Faceva anche una certa fatica ad osservare la carta in alto ai mazzetti di ogni giocatore perchè viene posta in orizzontale mentre le carte sono disegnate in verticale.

Ha fatto una marea di errori, non riconosceva, guardandole, le quantità disegnate, ogni volta per le carte da 5 a 7 doveva contare gli oggetti rappresentati, non riconosceva il fante rispetto al cavallo e andava in tilt per le differenze tra i due mazzi… e già perchè per giocare con abbastanza giocatori e più a lungo mia madre aveva mescolato due mazzi di carte italiane ma un mazzo era di napoletane e l’altro di piacentine 😀

Più si andava avanti nel gioco e più la bimba si intestardiva e sbagliava e mia madre da un pò di insofferenza verso la fine del gioco stava diventando gravemente intollerante riprendendola in continuazione e quasi aggredendola, tanto che l’ho fermata facendogli notare che la cuginetta non aveva mai giocato con quelle carte e che aveva del miracoloso che stesse imparando a quella velocità.

Mentre giocavamo osservavo le dinamiche e le ho trovate molto interessanti. Mia madre non ha molta pazienza ma quel giorno ce la stava mettendo tutta perchè voleva interagire con Jo che spesso cerca di ignorarla per sopravvivere alle sue lamentele, eppure si era innervosita come se ogni errore fosse stato fatto contro di lei. Mio figlio non aveva alcun problema a riconoscere le carte in qualsiasi posizione fossero perchè lui le conosceva e perchè è abilissimo a gestire le forme nello spazio, in famiglia anche se non vediamo bene e non cogliamo tutti i particolari abbiamo grandi abilità nel costruire forme e posizionarle. La cuginetta in un gioco di carte non poteva usare le sue abilità innate e faceva una gran fatica a gestire un settore in cui è limitata da diversi fattori o circostanze.

Ho immaginato mia madre come un’insegnante in un giorno che perde la pazienza e non riesce più a notare le difficoltà dei suoi studenti, ho immaginato mia cugina come una qualunque bambina DIS (non credo che lo sia) che non riesce a fare una cosa come le viene imposta di fare, ma che potrebbe benissimo farla in altri contesti, con altre spiegazioni e dandogli per un pò di tempo in mano un mazzo di carte per giocarci da sola ed osservarlo.

Per la prima volta ho visto una discriminazione al contrario: ho visto una bambina abilissima nel settore linguistico andare in confusione sul settore grafico, ed ho visto un adulto accanirsi perchè non comprendeva che non abbiamo tutti le stesse abilità innate.

Giocare con le carte italiane non è così semplice se non si prende un pò di tempo per osservarle, ogni regione poi ha i suoi dettagli e i giocatori hanno il loro mazzo preferito con i disegni fatti in un certo modo… eppure da una bambina ci si aspetta che si adatti a qualsiasi situazione, così come ad uno studente si chiede di fare esattamente un esercizio come fanno tutti i suoi compagni, e non importa se in quel modo viene messo in difficoltà.

Quello che voglio dire è che ad un adulto si permette di mostrare le sue preferenze e non viene deriso perchè riesce a giocare con le carte napoletane ma non con le piacentine, le emiliane ecc. ecc., ad un bambino viene rivolto un trattamento differente, lui non può scegliere e non viene messo in condizione di lavorare e giocare al meglio delle sue capacità.

Mi sono chiesta come era possibile che io giocassi facilmente, come avevo fatto ad imparare, e mi è tornato in mente che mia nonna aveva insegnato tutti questi giochi di carte a me e a mio cugino, che noi adoravamo la sua attenzione in estate perchè ci annoiavamo, che lei ci faceva spesso vincere e ci aiutava a notare le differenze nelle carte per usarle a nostro vantaggio nel riconoscere le figure. Era una persona sanguigna, collerica, ma con noi a carte non se la prendeva mai, era tranquilla, lenta e paziente. Mi sono ricordata anche che spesso giocavo da sola a ricostruire le scale per mettere le carte a posto nella scatoletta, che le contavo, e che le guardavo nei loro dettagli perchè mi chiedevo come mai avessero disegnato così certe carte. Avevo anche le mie carte preferite, adoravo la famiglia degli ori perchè avevano quella specie di sole-piatto-moneta in mano, mi piaceva tanto l’asso di spade con l’angelo in volo… insomma per me quelle carte erano diventate parte della mia vita estiva e anche se non giocavo mai nelle altre stagioni ogni estate stavo con le carte in mano.

Recentemente ho comprato a Jo due mazzi di carte Battle Spirits, ho provato inutilmente a capirne le regole e ancora non riesco a giocare, anche perchè la stanchezza di questi ultimi mesi ha compromesso la mia capacità di mettere a fuoco e non vedo le scritte sulle carte, e senza descrizioni non si può giocare.

Jo sembra avere capito già tutto e freme perchè mi decida ad imparare a giocare pure io, ma queste carte, come quelle di Yughi-ho, mi sembrano incomprensibili, avevo già fatto una grande fatica con le carte pokemon.

C’è differenza tra me e la cuginetta?

Se io non ho mai usato un mazzo di carte, se non ne conosco le regole, ma anche se ne conosco le regole ma non ho mai potuto esercitarmi per provare a metterle in pratica, come posso trovarmi a mio agio?

Qualunque cosa non ci interessi, non possa essere osservata attentamente, non faccia parte del nostro vivere attivo quotidiano, ci risulta ostile.

Provassero le insegnanti ad interrogare gli alunni DIS su qualcosa che a loro interessa veramente e mi dicessero se non notano l’enorme differenza nella spiegazione, nei dettagli, nell’interesse, nella collaborazione ecc. ecc.

Per chiudere vi invito a farvi un giro su wikipedia a guardare le differenti carte da gioco italiane e poi ad osservare queste immagini sotto. In rubamazzo la regola è semplice, devi prendere con una delle carte che hai in mano la carta per terra o il mazzetto di un altro giocatore con lo stesso valore, cioè ad esempio se ho in mano un sette posso prendere un sette, di qualsiasi seme si tratti.

La posizione delle carte e la tipologia della carta può confondere chiunque non abbia esperienza di quel mazzo.

1) Questa carta è palesemente uguale a questa

TTD carte es1

2) Questa carta è uguale a questa, è abbastanza facile riconoscerla girata di 180°

TTD carte es2

3) Questa carta forse è uguale a questa, devo riflettere per ruotarla di 90°

TTD carte es3

4) Questa carta forse è uguale a questa, devo contare o riflettere sulle differenze

TTD carte es 4aTTD carte es 4b

5) Questa carta forse è uguale ad una di queste

TTD carte es5

6) Questa carta ha qualche attinenza con questa? Devo contare o osservare lo spazio occupato dai disegni

TTD carte es6

7) Questa carta sarà uguale a questa? Osservare le immagini traslate

TTD carte es7

8 ) Questa carta sarà uguale a questa? Osservare le immagini lontane o in prospettiva

TTD carte es8

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Un caso di intolleranza al contrario. Carte da gioco. by Francesca is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 4.0 International